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BITCOIN, UNA VALUTA DECENTRALIZZATA

Indice:

  • Introduzione

  • Il sistema bancario e la blockchain di Bitcoin

  • Trasferimento di valore nel sistema bancario e sulla rete Bitcoin

  • La validazione di una transazione: il mining

  • Pagamenti in valute estere

  • Il controllo statale sulle finanze personali

INTRODUZIONE

Perché dovremmo avere bisogno di una moneta alternativa all'euro, al dollaro o al pesos argentino, le cosiddette valute fiat? La risposta a questa domanda la troviamo nei limiti che le monete attuali hanno.



IL SISTEMA BANCARIO E LA BLOCKCHAIN DI BITCOIN

Consideriamo il caso dell'euro, che è la valuta che ci è più familiare. Innanzitutto sapete che i soldi che sono sul nostro conto corrente non è detto che siano effettivamente posseduti dalla banca? Nel senso che quando apriamo la app del nostro conto bancario, oppure consultiamo il nostro estratto conto da un ATM, la cifra che ci comprare sullo schermo ad indicare il saldo attuale è un numero che non è strettamente legato all'effettiva disponibilità di quella cifra da parte della banca nelle sue casseforti. Mettiamola così, se ad un certo momento tutti noi decidessimo di prelevare tutti i soldi che abbiamo sui nostri conti correnti bancari non è detto che questo sarebbe possibile perché quei soldi non sono nelle effettive disponibilità delle banche. Quando versiamo dei soldi in banca la banca li utilizza per le sue operazioni, come investimenti o erogare prestiti, in modo tale che quando quei soldi saranno restituiti con gli interessi, la banca avrà guadagnato da quegli interessi.

Per come funziona Bitcoin, invece, è più o meno come se custodissimo personalmente tutti i nostri soldi, un po' come tenere tutti i nostri soldi in una cassaforte a casa. Questo perché il possesso di uno o frazione di BTC è associato ad un indirizzo numerico che è direttamente in nostro possesso e ci identifica univocamente, e solo noi possiamo decidere di spendere dei BTC, nel senso di trasferirli ad un altro indirizzo, come solo noi possiamo decidere di aprire la cassaforte che abbiamo dentro casa e usare i contanti come più preferiamo. Più in generale Bitcoin è una rete formata da nodi, in cui ogni possessore di BTC è identificato da un indirizzo in un registro, detto ledger, che è distribuito e condiviso sulla rete da tutti i nodi, ed ogni qual volta viene effettuata una transazione valida il registro viene aggiornato e la sua versione aggiornata viene distribuita. In questo modo, in ogni momento, tutti i nodi posseggono la lista aggiornata di tutte le transazioni. Per questo si parla di Bitcoin come di sistema decentralizzato, nel senso che a differenza di una banca in cui le informazioni sui movimenti dei clienti sono contenuti in un database interno non visibile dall'esterno, invece per Bitcoin è possibile in qualsiasi momento accedere al registro e verificare le transazioni. Il registro è costruito secondo un paradigma informatico detto di block-chain, ovvero blocchi legati l'uno all'altro quindi "block-chain" nel senso di catena di blocchi.

TRASFERIMENTO DI VALORE NEL SISTEMA BANCARIO E SULLA RETE BITCOIN

Il ruolo della banca è fondamentale anche nel momento in cui si decida di effettuare un pagamento, sia esso via carta o bonifico bancario, operazione che tra l'altro paghiamo.
Essa interviene come imprescindibile intermediario, e agisce in queste quattro fasi in cui possiamo immaginare suddiviso un trasferimento di valore:
1. nel momento in cui decidiamo di inviare una certa cifra, la nostra banca accede al suo database interno in cui sono contenute le informazioni relativi ai conti correnti di tutti i suoi clienti e, soprattutto, le loro disponibilità;
2. verifica l'effettiva disponibilità di quella somma alla riga relativa al nostro conto corrente;3. in caso positivo, sottrae la cifra che vogliamo inviare ed aggiorna la disponibilità del nostro conto;
4. procede a contattare la banca del destinatario del pagamento che a sua volta accederà al suo database interno, e aggiornerà la riga relativa al conto corrente del destinatario.
Si noti che questo processo, per come è strutturato al momento, non può essere disintermediato e noi non possiamo in alcun modo in maniera autonoma versare dei fondi a qualcuno. Sarà sempre necessario passare attraverso una banca.
Sulla rete Bitcoin, invece, il processo di trasferimento di valore non richiede l'intervento di un intermediario. Nel momento in cui si invia denaro sotto forma di BTC, è la rete stessa che verifica che l'operazione sia valida, senza la necessità che intervenga un ente esterno come la banca, e il trasferimento è effettuato direttamente da noi che inviamo denaro al destinatario. Come è possibile? Per capirlo dobbiamo approfondire l'architettura della rete.
La rete Bitcoin è costituita da nodi, ovvero da pc connessi tra loro, che possono essere di due tipi: i full node, che conservano una copia dell'intero ledger, il registro, che è condivisa e identica per tutti i nodi, e descrive lo stato attuale della distribuzione dei BTC, ovvero chi li possiede e quanti ne possiede; i nodi miners, che entrano in gioco solo quando si vuole effettuare una transizione, e si occupano di verificarne la validità. Il meccanismo tecnologico che permette di validare le transazioni è detto mining, ed è svolto proprio dai nodi miners.
La distribuzione dei BTC sulla rete è descritta utilizzando un indirizzo, che specifica la persona, e una quantità di BTC che sono associati a quell'indirizzo. Indicando per ogni indirizzo quanti BTC sono ad essi associati, abbiamo specificato in un dato momento chi e quanti BTC possiede. Un po' come se avessimo un elenco contenente tutti gli IBAN di tutti i nostri conti e le cifre depositate. Una transazione sulla rete Bitcoin consisterà nell'accedere ad una delle copie del ledger, nel verificare che l'indirizzo di partenza del pagamento possiede i BTC che vuole inviare, ed in caso affermativo aggiornare nel ledger il numero di BTC posseduti dall'indirizzo del destinatario di una quantità pari al pagamento.

 

LA VALIDAZIONE DI UNA TRANSAZIONE: IL MINING

Vediamo più nel dettaglio come i miners effettuano la validazione delle transazioni.
Immaginiamo di voler inviare dei soldi ad una persona sulla rete Bitcoin, per farlo dobbiamo conoscere il suo indirizzo. Quando effettuiamo la transizione dovremo specificare l'importo in BTC e l'indirizzo del destinatario, in modo simile a come, per effettuare un bonifico bancario, specifichiamo l'iban del conto del destinatario del pagamento. Come noi, anche altre persone staranno effettuando delle transizioni. Queste verranno raccolte in gruppi, i blocchi della block-chain, che il miner procederà a validare.
Il processo di validazione richiede al miner di effettuare dei calcoli molto complessi per risolvere un problema matematico che è diverso per ogni blocco che si vuole validare. Questo calcolo permette di ottenere la cosiddetta funzione di hash del blocco, che non è altro che una sequenza alfanumerica con caratteristiche ben precise, ad esempio un numero di zeri pari a 4 all'inizio della stringa.
Più miners contemporaneamente tentano di validare lo stesso blocco, e solo chi termina per primo il calcolo dell'hash può inserire il blocco validato nel registro della rete Bitcoin. Per il lavoro che svolgono, i miners ricevono una ricompensa pari ad un certo numero di BTC. Però solo il miner più veloce, cioè quello che effettua più rapidamente il calcolo della funzione di hash, riceve la ricompensa. La ricompensa consiste in un certo numero di BTC che il miner invia al proprio indirizzo. Si noti che i BTC che il miner riceve prima non esistevano sulla rete, e vengono di fatto creati durante la validazione del blocco. Possiamo dire che, quindi, il mining non solo permette di validare le transazioni ma anche, in pratica, di creare nuovi BTC che verranno poi messi in circolazione. In questo modo è possibile gestire anche il numero di BTC in circolazione. Ogni volta che un blocco viene validato vengono creati dei BTC, per cui il numero totale di
BTC in circolazione aumenta. Si consideri che l'entità del premio ricevuto dai miners si dimezza ogni quattro anni, questa operazione è chiamata halving. Alla data attuale (ottobre 2023) la ricompensa che i miners ricevono è pari a 6,25 BTC per blocco validato, ma nel 2024 si ridurrà della metà e così via ogni 4 anni. Negli anni passati ovviamente l'entità della ricompensa era maggiore, e diminuisce man mano che si va avanti. Quando la ricompensa sarà azzerata, cosa che accadrà in circa un centinaio di anni, ci saranno in circolazione un numero di BTC pari a 21 mln, e questa quantità non potrà più essere cambiata. Si noti, quindi, che il numero di BTC in circolazione a regime è finito e lo sarà per sempre.
Ora che abbiamo compreso a grandi linee la struttura della rete Bitcoin e il suo funzionamento, intuiamo anche che vantaggio potrebbe offrire utilizzare una moneta decentralizzata. Intendo dire che mentre il controllo che la banca ha sui nostri fondi è completo e volendo può in qualsiasi momento bloccarci l’accesso e il trasferimento può farlo. Questo non è possibile sulla rete Bitcoin, in cui i miners sono dei semplici esecutori dell'algoritmo di mining e non hanno alcun potere di controllo sulle transazioni. Essi ricevono in input il blocco da validare e non possono in alcun modo alterare le transazioni che ci sono dentro, ma solo effettuare il calcolo ripetuto che porta ad ottenere l'hash.

Riepiloghiamo le conclusioni cui siamo arrivati:

  • se detengo i miei soldi su un conto corrente bancario quei soldi non sono completamente nella mia disponibilità, e vengono usati dalla banca per effettuare sue operazione che le permettono di guadagnare. Sulla rete Bitcoin, invece, i soldi sono controllati ogni momento da me e non possono essere gestiti da nessun altro.

  • la banca è quell'ente terzo indispensabile nei i trasferimenti monetari, in quanto si assicura che i fondi che vogliamo inviare sono effettivamente nelle nostre disponibilità, e si preoccupa di implementare quel meccanismo che permette di spostare i fondi da noi al destinatario. Sulla rete Bitcoin, invece, questa operazione viene disintermediata, ed è la rete stessa che si occupa di validare la transazione.

PAGAMENTI IN VALUTE ESTERE

 Un altro aspetto da tenere in considerazione, che nella vita di tutti i giorni può sembrare meno rilevante ma di cui è importante tenere conto in un’economia sempre più globalizzata come la nostra, è che l’adozione di una moneta, sia essa l’euro o il dollaro o altro, rende difficile effettuare pagamenti in una valuta diversa. Questo aspetto entra in gioco quando vogliamo comprare un prodotto fuori dall’Europa, per esempio in Cina attraverso Alibaba, dato che in questo caso il pagamento dovrà essere effettuato in valuta cinese. Anche in questo caso dovremo ricorrere ad un intermediario, ma questa volta il suo compito sarà quello di effettuare un cambio di valuta. Se l’acquisto avviene online e il pagamento è effettuato elettronicamente, con carta di credito ad esempio, sarà l’istituto bancario emittente della carta che si occuperà di effettuare il cambio e far pervenire al venditore il pagamento nella valuta che desidera. Nel caso in cui, invece, il pagamento che dobbiamo effettuare è in contanti, sarà nostro compito rivolgerci o alla nostra banca oppure ad un ente che si occupa di effettuare il cambio, per convertire la nostra valuta in quella in cui vogliamo effettuare il pagamento. Per come è strutturato attualmente il sistema monetario globale, non è mai possibile effettuare un pagamento diretto verso un ente che risiede in un sistema che adotta una valuta diversa dalla nostra.
Ecco che Bitcoin può, anche in questo caso, essere un’alternativa che permette di superare questa barriera. Poiché la sua architettura è digitale, potrebbe essere facilmente adottato in qualsiasi parte del globo, e quindi permettere pagamenti diretti senza la necessità di effettuare cambi valuta. Certo, questa possibilità non è una prerogativa di Bitcoin, nel senso che qualunque altra valuta fiat, per esempio il dollaro, se adottata globalmente come valuta corrente potrebbe risolvere il problema di pagamenti transnazionali. Però, sicuramente, la natura digitale di Bitcoin si presta più facilmente ad una sua diffusione globale.
Un altro vantaggio sarebbe il fatto di non essere soggetti alle oscillazioni del tasso di cambio tra una valuta ed un’altra, e quindi di conservare il valore della nostra valuta quando paghiamo al di fuori del nostro territorio nazionale. Questo è un vantaggio non da poco soprattutto quando l’acquisto che stiamo effettuando richiede una grossa somma, e in tal caso anche un cambio leggermente sfavorevole comporterebbe delle grosse perdite. Ad esempio, non è un caso reale, ma se il cambio euro-dollaro è di 1 €=0,90 $ e il pagamento è di 10€ vuol dire che l’equivalente in dollari sarà 9$, ma se stiamo acquistando un terreno del valore di 100.000€ l’equivalente in dollari sarebbe 90,000$, causando una perdita di ben 10,000$.

IL CONTROLLO STATALE SULLE FINANZE PERSONALI

Consideriamo un altro aspetto: le nostre finanze sono affidate alle banche, e quindi un governo o uno stato possono esercitare un controllo su di esse pressoché totale. Nel caso di uno stato democratico come il nostro questo aspetto può essere secondario, ma in giro per il mondo ci sono molti stati autoritari che possono arbitrariamente impiegare i fondi delle persone a loro discrezione. In realtà, anche in uno stato di diritto come il nostro questo aspetto non deve essere sottovalutato: se è auspicabile che la magistratura possa congelare i conti di un malfattore, questo ci fa intuire che i conti di chiunque possano essere bloccati su richiesta delle istituzioni. Inoltre, non dimentichiamo la possibilità che lo stato può, all’occorrenza, effettuare anche prelievi forzosi sui nostri conti correnti. Ricordiamo, per esempio, la patrimoniale del luglio del 1992 in cui tutti gli italiani si videro prelevare lo 0,6% da tutti i conti correnti in quanto le finanze statali necessitavano di ulteriori fondi che i nostri politici non erano riusciti a reperire altrove [1]. Il nostro governo, e più in generale, le nostre istituzioni esercitano su di noi già forti poteri, siamo sicuri che sia saggio affidargli anche quello dell’accesso alle nostre finanze, o converrebbe interporre tra di noi e loro una barriera che ci metta a riparo da rischi simili? Lascio al lettore dare risposta a questo interrogativo.


[1]

https://www.money.it/25-anni-fa-prelievo-forzoso-Amato-crollo-lira

https://www.econopoly.ilsole24ore.com/2022/04/05/patrimoniale-inflazione-stato/?refresh_ce=1